E vissero felici e colpevoli. Lo spettacolo di Bernardino De Bernardis (regia di Marco Simeolicon Bernardino De Bernardis, Salvatore Riggi, Giorgia Lunghi, Mariano Viggiano, Francesco Romano, Francesco Piccirillo con la partecipazione straordinaria di Luca Negroni) che è stato in scena al teatro dei Martinitt e che si appresta ad essere rappresentato per le scolaresche a Milano, riprende il tema delle serie e dei film dedicati al carcere che in questo momento spopolano. Ma lo fa, dando al pubblico un vero e proprio pugno nello stomaco.
La realtà che vivono i protagonisti è quella della volontà di riscatto da una parte e dell’impossibilità di liberarsi dalle maglie del male che tutta la vita li hanno attanagliati. Se vi aspettate una commedia divertente non lo è, anche se l’ironia non manca e nemmeno le risate a volta. Bravissimi tutti i giovani attori del cast di cui De Bernardis tira le fila come un burattinaio eccelso. E alla fine c’è tanto da riflettere su come si concepisce e vive il carcere in Italia e quanto ci sarebbe da fare…
Trama: Napoli, inizi anni 2000, in un riformatorio della periferia della città, 5 ragazzi, un operatore sociale e un direttore dell’istituto di pena nel tentativo di dare risposte alle proprie aspettative saranno costretti a confrontarsi con i propri fantasmi. Gli obiettivi degli uni si scontreranno con gli obiettivi degli altri generando divertenti scontri che permetteranno ai nostri protagonisti di superare i propri iniziali pregiudizi. I ragazzi, tra aspettative e voglia di riscatto, si troveranno alle prese con l’allestimento di uno spettacolo, la commedia di Aristofane “Gli Uccelli”, proposta dall’operatore sociale ma contrastata dal Direttore dell’istituto. Quest’ultimo, infatti, nella convinzione che la pena sia la giusta ed unica conseguenza di comportamenti illeciti, vede nell’allestimento dello spettacolo, non un percorso di riabilitazione, ma semplicemente un’occasione per ambire a promozioni ministeriali. L’operatore sociale, seppur promotore dell’iniziativa, dietro di essa nasconde il vero motivo che va ricercato in un passato ambiguo e conseguenti sensi di colpa mai rimossi. Infine i ragazzi, seppur vedono in quest’occasione un modo alternativo di rapportarsi con la realtà circostante, dovranno comunque fare i conti con tendenze aggressive a cui sono state fino ad allora abituati.