Assegnato a Valerio Varesi, giornalista e scrittore pluripremiato, tradotto e apprezzato anche all’estero, il Premio alla Carriera Ceresio in Giallo 2025.
Il prestigioso riconoscimento verrà consegnato domenica 25 maggio a Varese, all’Auditorium della Villa Napoleonica nel Parco delle Ville Ponti (Piazza Litta 2), in occasione della premiazione di tutti i vincitori del concorso letterario internazionale nato da un’idea di Carla De Albertis e Jenny Santi.
Valerio Varesi nasce a Torino da genitori parmensi e cresce nella cittĂ emiliana. Dopo la laurea in Filosofia all’UniversitĂ di Bologna, resta nel capoluogo emiliano per dedicarsi alla carriera nel mondo del giornalismo come corrispondente di vari quotidiani per approdare poi alla redazione bolognese di Repubblica.
Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga, in cui compare per la
prima volta la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri 15 romanzi polizieschi e ispiratore della serie televisiva di Rai2 “Nebbie e delitti”, in cui il personaggio del commissario buongustaio è stato interpretato dall’attore Luca Barbareschi. Autore eclettico, ha scritto anche romanzi storico-politici. Molto amato anche all’estero, è tradotto in Francia, Gran Bretagna, Spagna, Germania, Olanda, Turchia, Polonia e Romania. La sua fama di giallista, legata in particolare al commissario Soneri, uomo taciturno, schivo e segnato dalla vita, ha superato i confini italiani, tanto da rendere Varesi – secondo il quotidiano francese Le figaro – il Simenon italiano; un riconoscimento che si deve anche al suo inconfondibile stile asciutto ed essenziale.
“Il romanzo a indagine, che contiene tante declinazioni di quello che comunemente viene
definito “giallo”, si presta per approfondire tematiche sociali. Questa è la ragione della mia
scelta – racconta Varesi – In Italia questa accezione è stata proposta da Sciascia, Scerbanenco, Fruttero&Lucentini e Macchiavelli, solo per citare alcuni nomi. L’ indagine non verte solo su un delitto ma bensì sulle cause sociali che portano al delitto stesso. Per questo modo di intendere il romanzo a indagine si parla di “romanzo sociale”. I francesi lo hanno chiamato noir a partire da grandi interpreti come Izzo, Manchette, Malet e il grande Simenon.”