“Prima di tutto siamo felici di sapere che la bimba azzannata dal pitbull in casa stia bene e che presto si riprenderà. È una notizia stupenda che ci riempie il cuore di gioia. Ma la vicenda impone una riflessione seria sulla gestione dei cani considerati pericolosi. E alla luce di quanto accaduto ritengo che si debba fare di più per prevenire episodi di questo tipo”. Lo ha detto il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano dopo la notizia che sta meglio la bambina di due anni e mezzo ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano dopo essere stata azzannata da un pitbull mentre giocava con la sorellina gemella in un appartamento in via Picardi. La bimba aveva profonde lesioni al volto e agli arti inferiori. Illesa, invece, la sorella.
La zia di 24 anni che faceva da baby sitter le ha salvate chiudendole in una stanza, è rimasta a sua volta ferita ed è stata portata nel medesimo ospedale. Sul posto, una palazzina in via Picardi dove vivono madre, padre e le due gemelle, tutti salvadoregni, sono intervenuti i Vigili del fuoco, la polizia locale di Sesto San Giovanni, l’Ats e il 118. La zia prima ha lottato con l’animale, riportando delle lesioni alle mani, e poi, dopo aver rinchiuso le nipotine in una stanza, è corsa sul balcone scavalcando la ringhiera e arrampicandosi sulla tubatura del gas per non essere raggiunta dal pitbull che la inseguiva. Aggrappata chiedendo aiuto, in alcuni momenti ha anche accennato a gettarsi di sotto, dato che la casa è situata al primo piano, ma poi con l’arrivo dei Vigili de fuoco è stata tratta in salvo e portata in sicurezza a terra. All’arrivo degli agenti della Polizia Locale nell’appartamento il cane era tornato tranquillo, senza dare alcun segno di agitazione nonostante quanto avesse fatto poco prima. I vigili lo hanno catturato e consegnato agli addetti del canile che lo hanno preso in consegna in attesa delle decisioni dell’autorità sanitaria. Le due sorelline erano ancora in bagno, una sanguinante, che urlava disperatamente, e l’altra che piangeva, ma senza alcuna ferita. La bambina ferita una volta in ospedale è stata sottoposta a una delicata operazione di chirurgia pediatrica per cominciar a ridurre l’entità delle lesioni al volto, soprattutto nella parte bassa del viso, intorno al mento, e a una gamba: quest’ultima ferita, in particolare, estremamente profonda, preoccupa i sanitari. Probabilmente saranno necessari ulteriori interventi e una plastica ricostruttiva.
Il sindaco ha aggiunto: «Sono tre, a mio avviso, gli strumenti che potrebbero servire per evitare altre tragedie: la visita psicologica per il proprietario del cane ogni 3 anni, il ripristino della lista di razze pericolose e il patentino obbligatorio. Dopo la drammatica aggressione che si è consumata a Sesto San Giovanni non ci sono più dubbi: bisogna imporre nuove regole perché le attuali misure previste dalla legge sono insufficienti.Prima di tutto serve una perizia psicologica ogni tre anni ai padroni di cani potenzialmente aggressivi per evitare che razze come i molossidi finiscano nelle mani sbagliate…Poi è necessario ripristinare l’elenco delle razze più aggressive eliminato nel 2007 dal governo Prodi. E infine si devono rendere obbligatori per tutti i proprietari di quei cani considerati pericolosi, i corsi educativi con il rilascio del patentino. Oggi, infatti, questi corsi tenuti dall’Agenzia per la Tutela della Salute, sono obbligatori solo per quei cani che hanno aggredito qualcuno. Ma alla luce dei recenti episodi non possiamo più stare a guardare: non basta punire solo dopo che si sono consumate le tragedie. Occorre fare prevenzione. I cani sono da sempre i migliori amici dell’uomo, ma certe razze, messe nelle condizioni sbagliate, possono diventare delle vere e proprie armi letali».