Presentato ieri a Roma il XIX Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva dal titolo “Servizio sanitario nazionale: accesso di lusso”: nel 2015 quasi una segnalazione su tre (in aumento rispetto al 2014) ha, infatti, riguardato le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, per liste di attesa (54,5%), ticket (30,5%), intramoenia (8,4%). Ancora una volta il Curie di Cologno Monzese è al top garantendo tempi d’attesa brevi per le prestazioni in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. Infatti se la media nazionale registrata parla di 15 mesi per una mammografia, in Curie l’esame viene erogato in 4 giorni; 12 giorni di attesa per un ecodoppler a dispetto degli 11 mesi medi denunciati da Cittadinanzattiva. 20 giorni per una visita cardiologica (considerando le feste natalizie) contro la media di 8 mesi delle strutture pubbliche italiane Il Rapporto evidenzia anche il peggioramento delle condizioni delle strutture, legate principalmente al malfunzionamento dei macchinari, alle precarie condizioni igieniche e agli ambienti fatiscenti. Anche per questo aspetto il Curie garantisce al paziente un’assistenza ad elevati standard di qualità , da oltre 40 anni, aggiornando frequentemente non solo le proprie attrezzature, ma anche le strutture che sono state rinnovate due anni fa. “Alta tecnologia e parco macchine all’avanguardia, medici specialisti di estrazione ospedaliera ed universitaria, ottimizzazione del servizio, accessibilità delle prestazioni a tariffe agevolate, stipula di convenzioni con la sanità integrativa, sono solo alcune delle buone pratiche che ci consentono di mantenere alti standard e liste d’attesa contenute”, spiega il dott. Gianfranco Bracchi, direttore Sanitario del Curie. Come a dire, citando il titolo del Rapporto appena pubblicato, che in Curie la sanità è sì un lusso, ma accessibile a tutti.