«L’assassino uscì da quella casa con le mani in mano. Solo che non erano le sue. Erano le mani di una signora anziana. Ripassò a mente ogni azione appena compiuta e pensò che, sì, aveva fatto tutto per bene. L’avrebbe sfangata. E invece…»
I delitti perfetti non esistono. Esistono solo i criminali fortunati: in Italia resta impunito appena un omicidio su quattro. Gli assassini si sentono più furbi degli altri e pensano che la faranno franca, ma in genere si sbagliano, inciampano in un errore, e prima o poi vengono puniti. Alle indagini tradizionali, oggi si uniscono le indagini scientifiche e tecnologiche, e in un prossimo futuro arriverà anche l’Intelligenza Artificiale. Se nei casi irrisolti le tracce non vengono trovate, è solo per via di concomitanti e sfavorevoli circostanze, non certo perché non ve ne siano. Albina Perri, giornalista di cronaca per il Settimanale Giallo, racconta per Mursia editore (con prefazione di Vittorio Feltri) undici delitti imperfetti: ritorna più volte sulla scena del crimine, analizza le indagini e smonta le tesi accusatorie con oggettività e soprattutto con quella innata curiosità che non si accontenta.
Dall’introduzione di Vittorio Feltri: «Mi stupisco perché Albina Perri, con questa sua geniale abilità nello scardinare i segreti di crimini e criminali, non si sia messa in proprio. Perché perdere tempo (e denaro, visti i grami stipendi in circolazione) nel raccontare delitti, ritraendo assassini e vittime con fine pennello femminile, e non aprire una ditta di investigazioni private? O di consulenze criminologiche? Fossi stato più giovane, le avrei proposto di metterci in società : Feltri & Perri (Mason). Con questa avvertenza pubblicitaria: «Catturati o rimborsati». Se non troviamo i ladri o i truffatori, restituiamo l’acconto. Questo sogno purtroppo tardivo mi è balzato nella mente leggendo con soddisfazione e un po’ di invidia i racconti tutti veri, ma così veri da sembrare inventati, che Albina ha messo in fila. Il crimine non paga, alla fine ti prendono sempre, quanto più cerchi il delitto perfetto, tanto più lasci impronte. E’ una specie di legge divina. Questa la tesi dell’Autrice, che in tal modo intende spingere a non percorrere la strada di omicidi e violenze. Eccellente intento pedagogico, e la statistica le dà ragione. Ma non riuscirai, cara Albina, a cambiare la natura umana, debitrice di buona parte del suo DNA da Caino. Che invidia però, e che rimpianti. Quel che mi ha dato più soddisfazione nell’esercitare il mestiere dello scribacchino è stata proprio la cronaca nera. Non accontentarsi dei resoconti di carabinieri e polizia. Andare sul posto. Aprire gli occhi. Lasciarsi colpire da un particola
me scenari il Carrobbio, Nolo, Porta Romana, il Portello, Porta Nuova, San Siro, la zona Greco di via Gluck e l’elegante Magenta, ma anche Seggiano e Carugate.
Cronista attenta e minuziosa, Albina Perri riapre fascicoli e recupera testimonianze dei casi, alcuni dei quali ben noti al grande pubblico, altri recuperati tra le pieghe della cronaca. Dalla controversa inchiesta sulla vedova del Nolo strangolata con i collant, alla tragica fine dell’imprenditore del Carrobbio conteso tra due donne, ucciso in un agguato nel garage di casa, fino al giallo del giovane uscito di casa e mai più tornato, scomparso il 14 novembre del 1996 a Carugate, caduto nella rete nera delle Bestie di Satana. Tra i delitti irrisolti, quello del medico dell’Inter ucciso a Porta Romana, che dà il titolo al libro. Tre colpi partiti da una pistola Beretta alle sette del mattino, quando il professor Roberto Klinger, luminare di diabetologia e di endocrinologia della clinica San Pio X, un passato nella Grande Inter di Herrera e Moratti, si preparava a partire nella sua Panda 750 CL celeste, come ogni mattina. Un’esecuzione inspiegabile rimasta fin qui un mistero assoluto. Tipymedia Editore, 19.90 in libreria e on line.
Â