nativi stanziati in Yemen e Palestina;
- indottrinamento religioso svolto nei confronti dei familiari, con particolare riferimento ai figli minori.
Nel corso della lunga indagine, il quadro probatorio si è ulteriormente aggravato con un giuramento di fedeltà allo Stato Islamico postato su un profilo Facebook da uno degli indagati nel maggio 2022.
A riprova dell’assoluta gravità degli elementi ricostruiti, è stata rilevata da parte degli indagati un expertise nell’uso delle armi e la disponibilità a dare consigli a chi volesse essere introdotto al loro impiego. Inoltre, sono state individuate, sempre sul medesimo profilo Facebook, delle minacce dirette a cariche istituzionali italiane.