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In Brianza conta più l’ambiente di lavoro che il guadagno

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In Brianza conta più l’ambiente di lavoro che il guadagno. Questo il risultato di Un’indagine realizzata da Censis e Fondazione Costruiamo il Futuro, che ha reso noto che il
lavoro dei sogni nell’area della Brianza, per quasi un individuo su due, è quella che permette di bilanciare al meglio i due elementi centrali per ogni persona come la vita privata e il lavoro.

Tra le domande che sono state poste durante l’indagine, inerenti agli aspetti essenziali
ricercati nella selezione di un’attività, il 45,2% dei lavoratori dipendenti ha risposto che un
fattore di notevole importanza è rappresentato dalla possibilità di mantenere un equilibrio
bilanciato tra la vita privata e quella lavorativa. Il “beneficio economico adeguato” è solo al
terzo posto (23,3%) della classifica, superato nettamente dalla possibilità di essere inseriti in un “ambiente di lavoro positivo e confortevole” (37,3%).
La possibilità di lavoro in smart working, è considerata centrale solo da una quota del 4,5% e anche la vicinanza del posto di lavoro a casa non sembra influenzare particolarmente la
scelta dell’attività (circa il 6,5%).
Coerente con l’indicazione fornita inizialmente è il risultato legato alla domanda su quali
siano i criteri e i principi legati al lavoro che vengono maggiormente presi in considerazione.
Quella che ha ottenuto indicazioni più forti per definire la scelta del posto di lavoro (“molto
importante” per il 40,8% del campione) è la flessibilità degli orari e/o del luogo in cui
operare.
Tra gli elementi indispensabili per la propria crescita professionali, i lavoratori si sono divisi
maggiormente tra due risposte, che spiccano a pari merito sulle altre: la formazione
continua, che viene indicata con maggiore frequenza dagli uomini (41,4% contro il 38,9%),
e un ambiente lavorativo meritocratico (in questo caso la prevalenza è per le donne:
40,7% contro 37,9%).
«Chi vive in Brianza ha da sempre un enorme rispetto per la parola “lavoro” e sa bene quale valore abbia nella propria vita – sottolinea Elisa Mattavelli, vicepresidente della Fondazione Costruiamo il Futuro – Il rapporto realizzato da Censis e Fondazione Costruiamo il Futuro prova a offrire nuovi spunti di riflessione in tal senso. Sembra evidente come stia diventando sempre più centrale raggiungere nuovi equilibri nel rapporto tra vita personale e professionale. Si cerca maggiore flessibilità, ma la soluzione non pare essere lo smart working, apprezzato da meno del 5% del campione intervistato nel Rapporto: le persone preferiscono rimanere a contatto stretto con la realtà in cui sono inserite e confrontarsi con amici e colleghi senza la continua mediazione di uno schermo. Sarà sempre più importante impegnarsi a ogni livello, assieme alle stesse aziende, affinché le persone siano messe nella possibilità di raggiungere l’equilibrio che meritano. In questo modo potrà diventare ancora più coinvolgente contribuire alla costruzione dello sviluppo economico e sociale del proprio territorio».
In generale, il lavoro in Brianza viene oggi percepito soprattutto come “un modo per
realizzare sé stessi” (25,7% delle risposte). È poi ritenuto anche “necessario, ma le cose
importanti della vita sono altre” (23,3%) e “un’attività da svolgere al meglio a prescindere dal ritorno economico” (15,8%). Con un valore residuale la risposta “ciò che definisce l’identità di una persona”, che ha ricevuto soltanto il 5,1% delle preferenze.
Infine, un altro dato utile a muovere qualche riflessione è legato alla capacità del lavoro di far sentire i dipendenti del territorio brianzolo coinvolti e motivati. Soltanto uno su tre (il
33,6%) si dichiara “molto d’accordo” con questa affermazione. La metà del campione (il
48,6%) preferisce optare per un più prudente “abbastanza d’accordo”. Bassa la percentuale, ma non trascurabile, di quanti si ritengono “poco d’accordo” (il 15,8%) e minima quella relativa ai meno soddisfatti, che superano di poco quota 2%.
«Nella Brianza di oggi, pur restando forte la dedizione al lavoro, si nota un divario tra la
percezione del lavoro come valore e la sua effettiva applicazione nell’esperienza quotidiana.
Le nuove generazioni infatti esprimono una sensibilità sempre crescente verso un maggior
bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata – dichiara Giorgio De Rita, segretario
generale del Censis –. È senz’altro un cambiamento enorme rispetto a quanto espresso
dalle generazioni precedenti, per le quali il lavoro era spesso il centro attorno a cui
ruotavano l’identità individuale e quella familiare. Tuttavia, questo mutamento porta con sé
delle contraddizioni: da un lato c’è la richiesta di maggiore flessibilità e di un riconoscimento più adeguato delle competenze, dall’altro persiste una diffusa insoddisfazione riguardo alla qualità del lavoro e alla retribuzione».
Con un tasso di occupazione del 69,1%, la Brianza si trova attualmente ad un punto
percentuale sopra la media lombarda e quasi dieci punti sopra la media nazionale.

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Laura Marinaro
Laura Marinaro
giornalista professionista e scrittrice specializzata in cronaca nera e giudiziaria con master in scienze forensi e sopralluogo sulla scena del crimine ha pubblicato Yara Autopsia di un'indagine (Mursia) e il romanzo giallo Maremoto a Varigotti (Mursia)
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