Nel corso della nottata del 2 giugno, alle tre circa, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Cantu’, riceveva diverse telefonate che segnalavano una rissa nella vicina Piazza Garibaldi a Cantù, che dista poco meno di 300 metri dalla Compagnia Carabinieri.
I cittadini allarmati dalla violenza dell’evento che vedeva coinvolti numerosi giovani, chiamavano insistentemente la Centrale che inviava sul posto tutte le pattuglie presenti in turno, insieme alle ambulanze per il soccorso dei feriti. I militari si trovavano difronte ad uno scenario sconvolgente, con numerosi giovani che in preda alla paura stavano scappando in tutte le direzioni e notavano i feriti e le numerose tracce di sangue in tutta la piazza. Dopo aver prestato i primi soccorsi ai feriti ed ave riportato l’ordine, iniziavano immediatamente le indagini con l’impiego del personale investigativo del NOR della Compagnia di Cantu’.
Fin da subito le indagini si rivelavano difficoltose a causa del numero delle persone coinvolte e dal caos generato da quella esplosione di violenza. I militari dell’Aliquota Operativa, della Stazione Carabinieri di Cantu’ ed il personale della Polizia Locale di Cantu’, iniziavano una certosina raccolta di prove video, di testimonianze dei presenti e raccolta delle denunce delle vittime. Per tutta la giornata del due giugno, le indagini andavano avanti senza sosta, con perquisizioni, sequestri di materiale probatorio e rilievi scientifici. I numerosi interventi hanno visto impiegati nelle varie fasi delle attività di polizia giudiziaria, una trentina di carabinieri ed una decina di agenti della Polizia Locale canturina, che lavorando in sinergia arrivavano nel tardo pomeriggio di ieri al fermo di tre minori di origini straniere, ritenuti a vario titolo ed in concorso tra loro accusati di ipotesi di reati molto gravi, concorso aggravato in tentato omicidio e rissa, ed un minore è stato anche denunciato per furto con strappo di una catenina in oro.
Sempre nel tardo pomeriggio, dopo aver notato il dispiegamento di forze messe in campo, ed il cerchio che si stringeva attorno a lui, si costituiva presso la sede del Comando Compagnia il ricercato più importante, un 18enne di origini straniere, probabile autore materiale dell’accoltellamento, che ammetteva le proprie responsabilità, ed è accusato insieme agli altri tre minori di tentato omicidio aggravato in concorso e rissa. Tutti i componenti finora denunciati alla magistratura, nonostante la giovane età, sono volti noti alle cronache cittadine e risultano appartenere a quella bande organizzate definite “baby gang”.
La violenza della notte del due giugno ha prodotto due feriti molto gravi, ancora ricoverati in Ospedale ed un terzo, che nonostante le ferite decideva di lasciare le cure ospedaliere e tornare a casa. Al termine degli accertamenti i tre minori venivano accompagnati presso il carcere minorile di Milano ed il maggiorenne presso il carcere di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Gli accertamenti investigativi proseguono al fine di stabilire ulteriori responsabilità.