Ergastolo anche per Filippo Turetta, come per Alessandro Imagnatiello. Il ventiduenne è stato dunque condannato dalla Corte d’Assise di Venezia per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sua coetanea e sua ex fidanzata (il rapporto era durato solo un anno) avvenuto l’11 novembre del 2023 a Fossò, vicino a Vigonovo dove abitava Giulia. Escluse le aggravanti della crudeltĂ e la continuazione con il reato di stalking ma accettata quella della premeditazione per un reato efferato. Filippo, narcisista maligno covert, aveva attirato a sè Giulia la sera dell’11 novembre in un centro commerciale, con la scusa di aiutarla a comprare l’abito per la laurea, ma con la precisa intenzione, se lei lo avesse rifiutato per sempre, di ucciderla. Filippo ha infierito con 75 coltellate sulla ragazza, prima in strada e poi in auto, poi l’ha gettata sul ciglio della diga di Racis e infine ha tentato la fuga. Il tutto era stato progettato da tempo e i file ritrovati nel suo pc lo hanno dimostrato.
«Oggi non ha vinto nessuno e non è una festa – ha detto Gino Cecchettin il papĂ di Giulia con gli occhi lucidi dalla commozione – la mia Giulia non c’è piĂą e l’unica cosa che si può fare adesso è prevenire la violenza di genere con la cultura dell’amore e del rispetto».
Personalmente credo che sia una sentenza importante, come quella per l’omicidio di Giulia Tramontano, perchĂ© si è dato un segnale di giustizia forte a chi si maschera dietro il volto del “bravo ragazzo” del ragazzo normale ma poi si rivela di fatto un mostro. Questi sono esempi di narcisismo maligno e patologico nel caso di Turetta di tipo covert, persino piĂą subdolo di Impagnatiello.