Riforma Cartabia della Giustizia. Da questa settimana entra in vigore la Riforma della Giustizia della Famiglia firmata dall’ex Ministro della Giustizia Marta Cartabia e da questa settimana sul “Il Puntonotizie Legale” , la rubrica dedicata ai temi della Giustizia, interverrà Silvia Germinara, ex giudice onorario di Tribunale e avvocato civilista e penalista del Foro di Monza.
Avvocato, cosa cambia con questa riforma nelle cause di separazione e divorzio?
«Cambia che, fino ad ora separazione e divorzio andavano introdotti con due ricorsi diversi e distanziati nel tempo. Mentre, con la Riforma Cartabia la domanda di divorzio può essere già proposta con il ricorso di separazione. La domanda di divorzio dovrà essere istruita dal Giudice dopo sei mesi dall’omologa in caso di separazione consensuale e dopo un anno dalla sentenza di separazione giudiziale. In parole semplici, i coniugi che sono convinti di voler divorziare, non devono più tornare due volte dall’avvocato (la prima per introdurre la separazione e la seconda il divorzio), ma possono manifestare questa loro intenzione già nel ricorso di separazione. Non cambia però la tempistica: di fatto il giudice dovrà comunque prendere in considerazione l’istanza di divorzio dopo sei mesi dalla sentenza di separazione quindi non cambiano i tempi, non è vero che è più veloce!»
Quando ci sono figli minori o maggiorenni portatori di handicap cosa cambia?
«È da premettere che per il nostro diritto anche i figli portatori di handicap sono equiparati ai minori come nella precedente normativa. E questo non cambia. Quello che cambia è che mentre prima i rapporti tra figli e genitori venivano regolamentati nell’atto di separazione edivorzio, adesso le parti ossia i genitori, dovranno presentare in allegato all’atto di separazione un piano “genitoriale” dove si accordano circa le decisioni e tutto quello che riguarda la vita futura dei figli: ad esempio dovranno dichiarare la residenza dei figli, stabilire a che sport parteciperanno, che scuola faranno frequentare, insomma tutte le decisioni che riguardano la vita dei figli. Quindi un aggravio in più per gli avvocati e anche i genitori che, volendo, possono avvalersi di un mediatore genitoriale in caso di disaccordo. Cosa che potrebbe portare ad un esborso maggiore. In più la nuova normativa prevede che si alleghino, oltre alle ultime tre dichiarazioni dei redditi, anche la documentazione sulla titolarità di diritti reali sui beni mobili registrati e immobili, se hanno partecipazione o sono proprietari di quote sociali, gli estratti conto dei rapporti bancari o finanziari relativi agli ultimi tre anni e in caso di omessa o inveritiera dichiarazione circa le reali capacità patrimoniali, rischiano che il giudice chieda – dopo la prima udienza di comparizione – l’integrazione della documentazione depositata, dispporre indagini su redditi, patrimoni e tenore di vita, anche nei confronti di terzi soggetti avvalendosi ove necessario della Polizia Tributaria. Un’altra novità è l’audizione dei minori che potranno essere sempre sentiti in caso di conflitto anche minori di 12 anni!
Con la nuova Legge però è prevista l’istituzione di un Tribunale per la famiglia. Da avvocato mi chiedo: come potranno portare avanti questo progetto e come potranno mantenere fede ai nuovi termini previsti dalla Legge Cartabia, posto che vi è carenza di personale a livello di magistrati e cancelleria».
Amara considerazione finale: molte coppie ci penseranno ancora più di prima prima di separasi e fioccheranno le separazioni di fatto!