È morto per difendere la figlia dall’ennesimo femminicidio. Una tragedia immane quella che si è consumata poco prima delle 13 a Varese in via Ciro Menotti lunedì 6 maggio.
Tutto è iniziato quando Marco Manfrinati si è recato davanti all’ufficio del padre della sua ex, il geologo Fabio Limido, per attendere la donna, Lavinia 37 anni, e aggredirla. Appena lei esce infatti gli si avvicina e la assale con un coltello colpendola in volto. Il padre, intanto, sente le urla della figlia, esce dall’ufficio e cerca di frapporsi tra i due ma viene accoltellato a sua volta e si accascia a terra.
Sul posto subito sono giunte un’ambulanza, con l’automedica e l’ elisoccorso: le vittime sono state portate subito all’ospedale Circolo di Varese in codice rosso, ma qui il settantunenne, ferito al volto e ad una mano, è arrivato già in arresto cardiocircolatorio, è stato subito sottoposto alle manovre di rianimazione ma non ce l’ha fatta. Lavinia Limido è stata invece sottoposta ad un delicato intervento chirurgico Intanto nel luogo dell’aggressione alcuni testimoni, che hanno assistito all’aggressione, hanno chiamato aiuto e sul posto sono giunte le volanti della Polizia. L’assalitore è stato subito bloccato e il coltello sequestrato. Adesso è in cella in attesa della convalida e deve rispondere di lesioni gravi nei confronti della donna ed omicidio. L’uomo, un ex avvocato, era già stato denunciato e colpito da divieto di avvicinamento, ma ovviamente l’ha violato.