Sicurezza a Milano al limite, tra furti, rapine in pieno centro, violenze ed aggressioni anche fatali come quella che ha provocato la morte del povero Yuri Orizio, chef ventenne milanese aggredito e strangolato sui Navigli da un richiedente asilo tunisino. Il sindaco Sala “assolda” Franco Gabrielli, già prefetto di Roma, capo della polizia e sottosegretario all’Interno nel governo Draghi, per affiancare i due assessori Marco Granelli, sicurezza e polizia locale, e Lamberto Bertolé, welfare, nella gestione della sicurezza in città. Ma probabilmente non basta considerato che gli agenti sono sottodimensionati. Per questo a Milano l’agenzia investigativa FirstNet delle sorelle Tarricone (conosciute come Charlie’s Angels milanesi) lancia un appello alle istituzioni: la sicurezza la sicurezza può essere anche fornita da istituti privati che operano con professionalità e preparazione specifica in questo settore. Fate un bando per dare la possibilità ai professionisti di dare un sostegno alle forze dell’ordine!
La legge è chiara: anche la pubblica amministrazione può avvalersi della professionalità degli istituti di investigazioni private e di vigilanza per controllare e monitorare la vita quotidiana, sociale e culturale della città. Quando si parla di sicurezza privata si parla di una attività rigidamente regolamentata, che spesso viene svolta da soggetti non autorizzati, che si “improvvisano” buttafuori.
In questi giorni sono numerose le notizie riguardanti casi di buttafuori abusivi impiegati in molti locali della movida di tutto il Paese, i quali si sono resi protagonisti, spesso, di casi di violenza e incapacità di gestire pericoli ed emergenze. Solo un giorno fa, a seguito di una segnalazione di una lite in una nota discoteca di Milano, ricevuta all’alba, i poliziotti giunti sul posto hanno trovato un ventenne con la testa spaccata, esanime sull’asfalto, oggi ricoverato in fin di vita. La dinamica della rissa della quale è stata vittima il ragazzo non è ancora chiara. Questa è solo una delle numerosissime notizie di questo tenore. Sicuramente è importante indagare sulla presenza o meno di personale formato e autorizzato addetto alla sicurezza del locale.
Il personale formato delle agenzie investigative, se impiegato per gli accessi a discoteche e altri locali di intrattenimento, può legalmente effettuare le seguenti attività:
- controlli preliminari (con l’osservazione sommaria dei luoghi per verificare la presenza di sostanze illecite o oggetti proibiti e l’obbligo di immediata comunicazione alle forze di polizia; la verifica che non ci siano ostacoli alle vie di fuga);
- controlli all’atto dell’accesso del pubblico (presidio degli ingressi e regolamentazione dei flussi di pubblico; controllo sommario visivo delle persone ed eventuale verifica di un valido titolo di accesso qualora previsto e del documento di riconoscimento);
- controlli all’interno del locale (attività generica di osservazione per la verifica del rispetto delle disposizioni, prescrizioni o regole di comportamento stabilite da soggetti pubblici o privati).
Si tratta, quindi, di una attività completa, che include la verifica preventiva dei luoghi, oltre al monitoraggio costante all’accesso e all’interno del locale, e ciò comporta una diminuzione sostanziale delle situazioni di pericolo che normalmente chi si improvvisa buttafuori potrebbe non valutare.
Nel 2016 il Ministero dell’Interno ed alcuni rappresentanti delle organizzazioni dei gestori di discoteche e dei servizi di controllo delle attività di intrattenimento quali ad esempio: Confesercenti, Federpol (Federazione italiana Istituti Investigazioni), Feder Sicurezza, ANIVP (Associazione Nazionale Istituti di Vigilanza privata) hanno sottoscritto un Accordo Quadro finalizzato a promuovere l’elaborazione di specifici protocolli d’intesa, tra prefetture e rappresentanti locali delle associazioni stipulanti, che delineino le regole da adottare nella gestione dei locali di pubblico trattenimento e discoteche.
Mediante tali intese i soggetti interessati si propongono di collaborare per garantire la legalità e la sicurezza all’interno e in prossimità di tali esercizi e contrastare l’abusivismo che caratterizza il settore del trattenimento e discoteche.
Ai sensi del D.M. 1º dicembre 2010, n. 269 si stabilisce che in ogni prefettura italiana è istituito l’elenco del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, e che i gestori delle attività possono provvedere ai servizi di controllo direttamente con proprio personale dipendente oppure avvalendosi di personale di istituti autorizzati a norma dell’art. 134 del TULPS (Istituti investigativi e di vigilanza privata).
Il TULPS disciplina il rilascio della licenza prefettizia, consentendo in via prioritaria al titolare di istituto di vigilanza o all’investigatore privato, l’espletamento o, meglio, la stipula di contratti finalizzati a svolgere attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali, caratterizzate dalla stabile presenza di personale dipendente presso i locali del committente.
Sempre nel caso in cui si ricorra a un istituto di vigilanza o di investigazioni private (muniti di specifica licenza), saranno poi questi soggetti che, nello svolgimento in concreto dell’attività richiesta, dovranno avvalersi unicamente di personale iscritto nel relativo elenco predisposto in ciascuna prefettura. La semplice iscrizione nell’apposito elenco non consentirà di svolgere alcun servizio in mancanza di un contratto tra il proprietario o gestore del locale e l’investigatore privato autorizzato o l’istituto di vigilanza o anche il singolo buttafuori professionista precedentemente assunto e iscritto. Del pari sarà considerata esercizio abusivo della professione, e penalmente sanzionata, l’attività svolta da agenzie di servizi, di portierato, organizzatori di eventi o altre attività similari, se non in possesso di specifica licenza prefettizia (investigazioni/vigilanza), ancorché si avvalessero di soggetti iscritti nell’elenco dei “buttafuori”. È esclusa la possibilità che l’iscrizione venga richiesta direttamente dagli aspiranti “addetti ai servizi di controllo”.
I cittadini ed i privati hanno necessità di sentirsi al sicuro nella propria città, ma possono essere gli stessi cittadini e privati a partecipare attivamente alla gestione della sicurezza cittadina.